Chiara Volpato by Psicosociologia del maschilismo (2013)

Chiara Volpato by Psicosociologia del maschilismo (2013)

autore:Psicosociologia del maschilismo (2013) [maschilismo, Psicosociologia del]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


invitati a controllare i sentimenti e a mostrarsi stoici, al fine di essere meno vulnerabili e di mantenere la posizione di dominio; non tutte le emozioni sono però proibite: paura, empatia e tenerezza vanno nascoste, ma non la rabbia, emozione associata allo status elevato.

Provare poca empatia costituisce però un fattore di rischio per le aggressioni sessuali, che vengono invece inibite dalla vicinanza psicologica tra i generi; gli antropologi, ad esempio, fanno notare che le società in cui i padri hanno relazioni affettuose con le figlie sono quelle in cui lo stupro è infrequente o addirittura assente (Sanday 1981). Un altro atteggiamento associato alla violenza

sessuale

è

l’adesione

a

quella

parte

dell’ideologia virile che richiede agli uomini di provare la loro mascolinità avendo frequenti relazioni sessuali impersonali con molte donne diverse, che vengono trattate come oggetti più che come persone. Gli uomini con elevata socio-sessualità, che credono cioè che il sesso senza sentimento sia accettabile e hanno molte partner, aderiscono maggiormente al mito dello stupro (Yost e Zurbriggen 2006).

Nei paesi occidentali, dopo la seconda guerra mondiale si è verificato un sostanziale cambiamento negli atteggiamenti culturali verso la violenza nei confronti di donne e bambini: da un lato è venuto progressivamente a mancare il sostegno ideologico alle pratiche violente, dall’altro la maggior indipendenza economica ha permesso a un numero crescente di donne di lasciare partner violenti. Nonostante l’aumento di potere e status delle donne sia stato e continui a essere nel complesso un

fattore protettivo, esso viene però oggi collegato ad alcune forme di recrudescenza della violenza, che vanno interpretate come tentativi maschili di contrastare il cambiamento; sono forme di backlash, reazioni ostili poste in atto da quegli uomini che non accettano di perdere il controllo sulla cerchia familiare, come indicato dalle frequenti aggressioni subite da donne che hanno rotto o intendono rompere una relazione o che manifestano la volontà di vivere secondo schemi diversi da quelli tradizionali. Un altro esempio è dato dalle molestie sessuali nei luoghi di lavoro che si verificano con maggiore frequenza nei casi in cui le donne fanno il loro ingresso in contesti fino a quel momento esclusivamente maschili. Anche il moltiplicarsi dei comportamenti di stalking – termine mutuato dal linguaggio della caccia, che indica fare la posta, braccare, pedinare, e ci parla quindi di una donna ancora una volta trattata alla stregua di un animale, inseguita, stanata, ridotta a preda – va letto nel quadro dei tentativi maschili di reinserire forzosamente le donne in ruoli tradizionali di accondiscendenza e accettazione.

In questa cornice, la situazione italiana appare complessa: da un lato, anche nel nostro paese si sono verificati cambiamenti importanti nella mentalità e nel costume, che hanno provocato altrettanto importanti, anche se spesso tardivi, cambiamenti legislativi.

Dall’altro, continuano a verificarsi episodi di violenza, che hanno addirittura causato negli ultimi anni un incremento dei femminicidi da parte del partner o di un familiare. È difficile oggi stimare se nel complesso la

violenza sia diminuita o aumentata negli ultimi decenni: non ci si può basare sulle denunce, perché si tratta di reati che solo in minima parte vengono denunciati,



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